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Home 2019 Marzo

Mese: Marzo 2019

Al centro del 2019 dei giovani emigrati sardi il concorso fotografico “No photo reposare” e il blog “By(e)SardegnaTube”

By(e)Sardegna Marzo 26, 2019 Febbraio 17, 2020Attualità, Coordinamento Giovani FASI, No photo reposare, Storie di emigrazione 0

 Firenze – Sabato 30 e domenica 31 Marzo 2019 i giovani emigrati sardi a confronto fra  progetti di promozione turistica e culturale, un evento con Slow Food Italia e un flash mob di ballo sardo.  Il 30 e 31 marzo presso l’A.C.S.I.T. di Firenze (piazza Santa Croce 19) si terrà l’incontro nazionale dei…

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    📸 La IV edizione della mostra fotografica #noph 📸 La IV edizione della mostra fotografica #nophotoreposare arriva a Vicenza sabato 26 febbraio! 

Ringraziamo tutta l’Associazione Culturale Grazia Deledda Vicenza per averci coinvolto nella co-organizzazione del loro prossimo evento! 💪🏽

#mostrafotografica #fotografia #contestfotografico #associazionismo #fasiitalia #byesardegna #giovanifasi
    📸 Sabato 4 febbraio il Circolo “Sardegna” a 📸 Sabato 4 febbraio il Circolo “Sardegna” a Como ha esposto la IV edizione della mostra fotografica NoPhotoReposare. 

❤️ Ringraziamo calorosamente @migali_ca e @gloriasini per la bellissima presentazione, tutta l’Associazione Sardegna per aver dimostrato un grande interesse verso questo progetto fotografico e di divulgazione della tradizione sarda. 

🔝 Siamo felici che il lavoro dei giovani coordinatori e della FASI venga apprezzato ad alta voce. 

Alla prossima! ✌🏽
    Due giornate intense, quelle di sabato 21 e domeni Due giornate intense, quelle di sabato 21 e domenica 22 gennaio, trascorse insieme ai giovani ragazzi delle Associazioni FASI per l’Assemblea Nazionale Giovani e l’inaugurazione della mostra del contest fotografico #NoPhotoReposare IV Edizione ospiti dell’ @associazionegramsci 💪🏽

🖥️ Ospiti virtuali il Presidente FASI Bastianino Mossa e due vincitori del contest fotografico, @chris_p.atta e @giuseppe.petretto che hanno animato il nostro incontro ricco di riflessioni e spunti per il futuro del Coordinamento.

❤️ Ringraziamo di cuore tutti i partecipanti, la Coordinatrice Donne Rita Danila Murgia, il Presidente del Gramsci Matteo Mereu e tutti coloro che ci hanno sostenuto anche a distanza e hanno supportato il nostro lavoro.

Ad altri incontri di progettazione insieme!🥂

#coordinamentogiovanifasi #byesardegna #fasiitalia #sardegna #concorsofotografico #nophotoreposare #assembleagiovani
    👉Per il Coordinamento Giovani FASI - Federazion 👉Per il Coordinamento Giovani FASI - Federazione delle Associazioni Sarde in Italia il 2023 si apre all'insegna di un incontro importantissimo, che ha l'obiettivo di riunire tutti i giovani iscritti alle Associazioni Sarde del territorio per discutere dei progetti in corso e di quelli futuri.

📸 In occasione della riunione annuale del Coordinamento prevista a Torino il 21 e 22 gennaio, siamo lieti di presentare ufficialmente la quarta edizione della nuova mostra fotografica No Photo Reposare e proclamare i vincitori! 

Vi aspettiamo a partire dalle ore 18:00 presso l'Associazione dei sardi in Torino - A. Gramsci che ringraziamo tanto per l'ospitalità e l'organizzazione di questo bellissimo evento! 🥰

#byesardegna #fasiitalia #circolisardi #torino #nophotoreposare #mostrafotografica #sardegna
    La IV edizione del contest fotografico #NoPhotoRep La IV edizione del contest fotografico #NoPhotoReposare a portata di mano 🤙🏽

🗓️ Siamo fieri di lanciare il nuovo calendario fotografico per l’anno 2023 con le foto selezionate dal concorso 2022. 

📸 Un’occasione unica per fare un regalo speciale, arricchire gli ambienti e rallegrare le pareti con gli scatti più incredibili di questa edizione! 

💡 Un’idea perfetta per te che ami la fotografia, la Sardegna, ma anche per le Associazioni sarde 👉🏽 per info e preventivi il nostro Alessandro, Coordinatore Giovani Nord-ovest, vi darà tutte le informazioni a riguardo e si occuperà del vostro ordine.

Prenota la tua copia! 😍

#byesardegna #giovanifasi #fasiitalia #circolisardi #associazionismo #sardegna #calendariofotografico
    Con la giornata di oggi si conclude un bellissimo Con la giornata di oggi si conclude un bellissimo weekend passato insieme alla splendida Ortueri ✌🏽

📸 Grazie a tutti per la grande accoglienza e per ogni apprezzamento dedicato alla mostra fotografica!

Un ringraziamento speciale a Franca Contieri e Francesco Varese per averci donato lo spazio d’allestimento, a tutta l’amministrazione comunale di @animuortueri ! 🥰

Atteros annos 😁

#giovanifasi #byesardegna #nophotoreposare #mostrafotografica #contest #circolisardi
    🍎 Siamo orgogliosi e felici di aver ospitato la 🍎 Siamo orgogliosi e felici di aver ospitato la III edizione del contest fotografico ad Ussassai in occasione della bellissima ed acclamata @sagramelaussassai2022 

🔝 Un’occasione unica per dare voce al lavoro dei giovani coordinatori, le realtà dei Circoli Sardi in Italia e i meravigliosi scatti che raccontano una Sardegna lontana dagli stereotipi. 

💝 Un ringraziamento speciale a tutta l’Amministrazione comunale, gli organizzatori della Sagra e @deplan_one per averci accolto con grande gioia ed entusiasmo!

📸 Alla prossima edizione!

#giovanifasi #coordinamentogiovanifasi #fasiitalia #circolisardi #ussassai #sagradellamela #sardegna #sardegnaterraemare
    🪵🌰 Sono stati due giorni intensi ma bellissi 🪵🌰 Sono stati due giorni intensi ma bellissimi quelli passati a Tonara, durante l’evento di Cortes Apertas @autunnoinbarbagia 🍂

📸 Grazie a tutti i presenti che hanno apprezzato la terza edizione della mostra fotografica No Photo Reposare, al @comuneditonara e @chris_p.atta per averci dato l’opportunità di presentare la nostra realtà e quella dei Circoli sardi in Italia! 

#giovanifasi #coordinamentogiovanifasi #fasiitalia #circolisardi #tonara #autunnoinbarbagia #autunnoinbarbagia22 #sardegna #sardegnaterraemare
    😲 Sapevi che il 60% delle basi militari italian 😲 Sapevi che il 60% delle basi militari italiane risiede in Sardegna? Questo dato rappresenta appena il 2% della popolazione italiana. 

❌Un peso enorme che schiaccia l’Isola impedendole di fatto un vero sviluppo turistico e la tutela ambientale della sue straordinarie bellezze naturali. Sono oltre 35 mila gli ettari di territorio sardo sotto vincolo di servitù militare. 

👉 In occasione delle esercitazioni viene interdetto alla navigazione, alla pesca e alla sosta, uno specchio di mare di oltre 20 mila chilometri quadrati, una superficie quasi pari all’estensione dell’intera Sardegna.

🚁 Sull’Isola ci sono poligoni missilistici (Perdasdefogu), per esercitazioni a fuoco (Capo Teulada), poligoni per esercitazioni aeree (Capo Frasca), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti (nel cuore di Cagliari) alimentati da una condotta che attraversa la città, oltre a numerose caserme e sedi dei comandi militari. Si tratta di strutture e infrastrutture al servizio delle forze armate italiane o della Nato. Il poligono del Salto di Quirra-Perdasdefogu (nella Sardegna orientale) di 12.700 ettari e il poligono di Teulada di 7200 ettari sono i primi due poligoni italiani per estensione, mentre il poligono NATO di Capo Frasca (costa occidentale) ne occupa oltre 1400.

👉 Vuoi partecipare anche tu alla nuova edizione del contest? Inviaci i tuoi scatti dal 4 luglio al 15 agosto all’indirizzo mail concorsi@byesardegna.it. Potrai aggiudicarti uno dei premi dedicati!

Buona fortuna 🙌
    🎨 Nonostante l’usanza di tatuarsi abbia origi 🎨 Nonostante l’usanza di tatuarsi abbia origini antichissime (si parla di circa 5000 anni fa), solo negli ultimi decenni si è diffusa come tendenza in particolare tra giovani e giovanissimi. 

🙌 Monocromatici o colorati, i tatuaggi vengono utilizzati non solo per rendersi più accattivanti e per distinguersi dagli altri ma anche come “promemoria” di uno stato d’animo, di un’epifania, qualcosa a cui nel corso del tempo non si vuole far perdere forza e significato. 

🤟 Gettando uno sguardo alla specificità del fenomeno nella nostra regione dobbiamo osservare che il “gene del rock”, a cui spesso si lega la cultura del tatuaggio, è sempre stato molto vitale: in Sardegna, infatti, sono nate molte band che si sono fatte conoscere in tutto il mondo e anche tante etichette discografiche che hanno investito sui talenti emergenti. 

💪 Viviamo inoltre in un periodo storico in cui si stanno riscoprendo tradizioni e radici della nostra terra e questo caratterizza anche i soggetti dei tattoo e la loro diffusione. Sembra però che questo fenomeno abbia già conosciuto il suo apice e che ora si stia avviando al declino secondo le affermazioni del “Guardian” nel 2019. Ma, per ora la moda dei tatuaggi in Sardegna resiste...parola dello scatto di Samuele Loi!

👉 Vuoi partecipare anche tu alla nuova edizione del contest? Inviaci i tuoi scatti dal 4 luglio al 15 agosto all’indirizzo mail concorsi@byesardegna.it. Potrai aggiudicarti uno dei premi dedicati!

Buona fortuna 🙌  #sardegna #byesardegna #fasi #giovanifasi #sardegnaterraemare #sardegnacultura #sardegnaisoladaimillevolti #igersardegna #sardegnareporter #sardinia
    🏞 Il parco di Donnortei si estende dalle falde 🏞 Il parco di Donnortei si estende dalle falde del Monte Spada fino alla gigantesca valle di Aratu in cui il silenzio dell’oasi naturalistica viene spezzato solo dal frastuono del fiume che la attraversa. 

⛰ Paesaggi rocciosi, vegetazione straordinaria, rare specie di animali (accuratamente monitorate da numerosi operatori che si adoperano per la loro salvaguardia) sono le grandi attrattive per il turismo green e slow che trova in questo parco sia il piacere dell’esperienza naturalistica che quella, non meno interessante, dell’autentica cucina barbaricina. 

🦌 Entrando nel parco troviamo subito una zona perlopiù desertica ma con un panorama mozzafiato. Si scende poi in direzione della valle di Aratu attraverso boschi cedui e sorgenti dove è possibile fare i primi incontri con maestosi esemplari di cervo e daino, che Vittoria Campus è riuscita a farci vedere da vicino con questo scatto!

🌿 Vicino al fiume, in un angolo che i pastori di un tempo chiamavano “Su troccu”, si può ammirare la rara bellezza di centinaia di bonsai secolari di Fillirea latifoglia intrappolati nella roccia. 

🦅 Camminando sugli antichi sentieri dei carbonai non è raro imbattersi in grandi famiglie di mufloni che si godono il sole oppure, in primavera, si può addirittura ammirare l’aquila reale che volteggia sul parco alla ricerca di cibo (esperienze di grande impatto ed emozioni).

👉 Vuoi partecipare anche tu alla nuova edizione del contest? Inviaci i tuoi scatti dal 4 luglio al 15 agosto all’indirizzo mail concorsi@byesardegna.it. Potrai aggiudicarti uno dei premi dedicati!

Buona fortuna 🙌
    Luca Ledda con questo scatto ci porta a visitare l Luca Ledda con questo scatto ci porta a visitare le Terme di Fordongianus, uno degli edifici più importanti dell’epoca romana 👇

💆‍♀ Erano edifici che oggi chiameremmo centri benessere e che sono i precursori delle nostre moderne Spa. In Sardegna è presente un gran numero di diversi tipi di terme: rurali, urbane, private e pubbliche. Tra le più famose ricordiamo le Terme di Nora, quelle di Tharros, di Porto Torres e le Terme di Fordongianus che si trovano tra Caralis e Turris. 

🏗 La costruzione di questi edifici termali si è sviluppata principalmente nel periodo tra il II e il III sec. d.C. e tutti hanno caratteristiche molto simili fra loro. In particolare, il tipico andamento “anulare” che permetteva di entrare e uscire dal frigidarium senza dover tornare indietro e rifare lo stesso percorso al contrario. 

🛀 Le Terme di Fordongianus si trovano nelle immediate vicinanza dell’abitato, l’antico centro urbano, e sono costituite da due stabilimenti: un impianto incentrato sulla natatio, che utilizzava le fonti d’acqua calda, e un altro formato da diversi ambienti di riposo e di cura della persona.

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    Vincitore della sezione Volti di Sardegna è David Vincitore della sezione Volti di Sardegna è Davide Corda, che con il suo scatto ci mette nei panni di Fernando, un pastore di Fluminimaggiore che ha ripreso una ricetta antica per la lavorazione del formaggio, ovvero quella de “su casu cottu” 👇

🥇 È stato il primo ad averla reintrodotta: viene preparato a primavera perché durante la fioritura il latte di capra è più profumato e il formaggio sarà più saporito. La ricetta risale a circa 2 secoli fa e prevede che il formaggio venga ricotto fino a quattro volte.

A lavorazione ultimata il prodotto ha un aspetto fresco e grasso, forma solitamente cilindrica, un peso approssimativo di un chilo, la crosta assente. Ma non è ancora finita. Per servirlo deve essere di nuovo cotto 👉 bisogna tagliarlo a fette che successivamente saranno sistemate su una griglia facendole rosolare da ambo i lati. Quando il formaggio è dorato, si procederà a condirlo con pepe nero macinato e a porlo su fette croccanti di pane casareccio prima di consumarlo caldo.

🍯 Una variante apprezzata è la frittura in olio extravergine d’oliva insieme a farina, latte e uovo, e ricoperta da miele sardo. In occasione delle festività pasquali il Casu Cottu viene prodotto anche in versione dolce. Una vera prelibatezza.

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Buona fortuna 🙌

#byesardegna #giovanifasi #fasiitalia #nophotoreposare #comunicazione #contestfotografico #sardegna #sardegnaterraemare
    👩‍🏫 I Menhir, detti anche “perdas liette 👩‍🏫 I Menhir, detti anche “perdas lietteradas” ovvero “pietre letterate” (probabilmente per via delle iscrizioni presenti in queste pietre monumentali soprattutto nel Laconese), o “is perdas fittas” ovvero “le pietre fitte” sono dei monoliti conficcati verticalmente nel terreno, diffusi a partire dal Neolitico in tutto il mondo, con maggiore concentrazione nell’Europa Atlantica e in tutto il bacino del Mediterraneo. 

❓ Si tratta probabilmente di simboli religiosi posti in corrispondenza di siti sacrali, la loro forma è di chiara simbologia fallica ma rimane un’aura di mistero intorno alla tecnica usata per il taglio, la loro costruzione e il loro significato spirituale che rimane a tutt’oggi un enigma. 

👉 Si trovano disposti in allineamenti rettilinei, talvolta in forma circolare, spesso anche isolati e trovano confronti con altre manifestazioni del megalitismo europeo in particolare con quello inglese e francese.

Complimenti a @mauromendula_photography per averci incantato con la Via Lattea che si staglia sopra i monoliti scultorei al centro del panorama lunare del Monte Albo 😍

👉 Vuoi partecipare anche tu alla nuova edizione del contest? Inviaci i tuoi scatti dal 4 luglio al 15 agosto all’indirizzo mail concorsi@byesardegna.it. Potrai aggiudicarti uno dei premi dedicati!

Buona fortuna 🙌
    Protagonista di questo scatto è Gianfranco Puggio Protagonista di questo scatto è Gianfranco Puggioni, che ci porta indietro nel tempo 👇

👩‍🏫 I primi nuraghi, detti protonuraghi, furono costruiti all’inizio del II millennio a.C. La radice “nur” della parola “nuraghe” è di origine prelatina e dovrebbe significare “mucchio di pietre, mucchio cavo”. 

👉 Sono delle torri di forma tronco-conica e sono costruiti con blocchi di pietra più o meno squadrati disposti l’uno sull’altro a secco, tenuti insieme dal loro stesso peso. I numerosi nuraghi disseminati in tutta l’Isola occupano un posto importante tra i monumenti più antichi del bacino del Mediterraneo.

🛡 I nuraghi si possono distinguere in diverse tipologie o sottocategorie: a corridoio o protonuraghi, polilobati, a thòlos e a tancato. A questi vanno aggiunti i villaggi nuragici che non erano presenti però in tutti i siti. Alcuni di questi possono arrivare fino a 20 metri di altezza. Le forme più semplici hanno un’entrata con l’architrave e un corridoio con diverse nicchie che conduce al salone circolare. Alcuni nuraghi sono isolati, altri collegati tra di loro da un sistema di muri di cinta che racchiudono il resto del villaggio.
 
⚔ Ne rimangono oggi circa 7000 sparsi dappertutto nell’Isola: furono il centro della vita sociale e civile della cultura nuragica; erano infatti ottime fortificazioni o posti di vedetta e le popolazioni, in caso di pericolo, si rifugiavano al loro interno.

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    Il traffico lungo le strade della Sardegna è diff Il traffico lungo le strade della Sardegna è differente, e ce lo racconta Flavio Testa con questo scatto 😍

🌱 Il settore biologico riveste un ruolo rilevante all’interno della produzione economica sarda, ma le cose non sono semplici. Per essere certificati correttamente, gli allevamenti biologici devono rispondere a precisi e rigidi parametri previsti dal disciplinare europeo che mira a garantire prodotti realizzati all’insegna della consapevolezza e di scelte naturali e sane. 

🐑 Affinché un allevamento possa essere qualificato come biologico deve trovarsi in un terreno coltivato secondo protocolli precisi, lontano da fonti d’inquinamento, libero da OGM e pesticidi, coltivato senza fertilizzanti e sostanze chimiche nocive. Un allevamento biologico deve garantire il benessere degli animali, nel pieno rispetto delle loro esigenze fisiologiche (temperatura idonea, cibo e acqua sempre disponibili, spazi aperti dove gli animali possano muoversi liberamente, densità controllata, un periodo di buio di almeno 8 ore al giorno garantito, ritmi di vita lenti e naturali). 

🥇 L’Isola, secondo una analisi Coldiretti, è al settimo posto in Italia per superficie biologica: nel 2019 ha superato i 120mila ettari (il 10,2% della superficie agricola utilizzata). Le aziende agricole sarde impegnate nel biologico sono in tutto circa 2mila.

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    Nell’immaginario collettivo si è soliti pensare Nell’immaginario collettivo si è soliti pensare alla Sardegna come una terra di emigrazione, un luogo da cui la sua popolazione nativa fugge abbandonando il territorio e generando un grave spopolamento. Se da un lato questo è vero, dall’altro bisogna considerare il rovescio della medaglia, ovvero tenere conto del fatto che sempre più stranieri si trasferiscono sull’Isola. 

Lo scatto di Giuseppe Tamponi ne è la prova 👉 in base all’ultimo censimento ISTAT, la popolazione straniera presente nel territorio sardo è pari a 52.329 persone ed è in crescita (+6,9%). Al momento sono il 3,2% della popolazione isolana e hanno un’età media di 37 anni. 

📌 Gli stranieri occupati, riporta il documento, sono oltre 31mila, pari al 5,3% dei lavoratori, in aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Circa il 40,5% degli immigrati occupati svolge un lavoro manuale non qualificato (contro il 10,9% degli italiani) e ben l’85% dei lavoratori stranieri è impiegato nei servizi (mentre il dato nazionale è del 65,4%), tra cui il 30,7% nel lavoro domestico e il 22,3% nel commercio.

☮ Numeri crescenti che testimoniano lo sviluppo di una società sempre più cosmopolita, ricca di nuove culture in un clima di scambio, conoscenza reciproca, di accoglienza.

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    Una parte del passato viene evocata da questo scat Una parte del passato viene evocata da questo scatto di Dario Mameli 👇

🔙 La storia della Sardegna spagnola si attesta generalmente nel XV secolo. Dopo la dominazione catalano-aragonese, infatti, dal 1412 si passa a quella valenciana, e poi dal 1479 si passa alla dominazione castigliana che porta alla costituzione del regno di Sardegna la cui dominazione si prolungherà fino al 1713. 

❗ Da Barcellona erano stati inviati uomini e risorse per gestire la classe dirigente del nuovo regno. Le città di Castel di Calari (Cagliari) e Alghero, che erano ancora in mano aragonese, erano etnicamente catalane. La Sardegna in questo lungo periodo di dominazione spagnola regredì molto. 

🏺 La classe dominante era costituita dai nobili catalano/aragonesi o oriundi che col tempo si “sardizzarono”, da nobili ex giudicali, dal clero e da liberi cittadini impegnati nei commerci, nell’artigianato e nell’agricoltura. 

📌 Durante la dominazione spagnola la Sardegna visse un lungo periodo di isolamento, in cui ripresero anche le incursioni turche, facilitate della mancanza di una difesa efficiente costituita essenzialmente da torri di guardia non sempre legate a una valida organizzazione difensiva. È noto che i 4 mori della bandiera sarda hanno origini spagnole e nello specifico provengono da quella aragonese.

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Buona fortuna 🙌
    La storia dei fari ha da sempre affascinato l’im La storia dei fari ha da sempre affascinato l’immaginario collettivo, e lo scatto di @mauromendula_photography lo dimostra. 

🏞 Sono antichi come il tempo, nascono in epoche lontanissime e la loro evoluzione va di pari passo con l’evolversi della navigazione. All’inizio sono solo dei falò alimentati con fascine di legna che vengono tenuti accesi durante tutta la notte sulle colline prospicienti zone pericolose per la navigazione o ingressi di rade e porti, poi si evolvono nei secoli fino a diventare quelli che oggi conosciamo. 

👉 Ci sono tanti fari anche lungo le coste della Sardegna. Il faro di Capo Ferro è attivo dal 1858. Composto da una torre cilindrica bianca in muratura, che ospita gli alloggi dei guardiani del faro, si trova a 52 m sul livello del mare e con il suo raggio luminoso copre fino a 24 miglia, da Punta Sardegna a Capo Figari. 

💡 In origine la sorgente luminosa era alimentata a petrolio, fu sostituita nel 1912 da un impianto ad incandescenza a vapori di petrolio e nel 1938 da una lampada elettrica da 1500W, alimentata da gruppi elettrogeni. Oggi una lampada alogena da 1000W dà ancora vita al faro “rosso” che, sulle alte (rare) scogliere della Costa Smeralda, emana tutto il suo fascino.

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    Lo sapevi che… ⛏ Ci sono diversi siti industr Lo sapevi che…

⛏ Ci sono diversi siti industriali in Sardegna che negli ultimi anni sono stati aperti al pubblico per fare luce su questa parte di storia industriale e fare memoria della vita di migliaia di minatori che hanno abitato questi luoghi, lavorando in buie e pericolose miniere e adattandosi a una vita piena di sacrifici. 

🏗 All’Argentiera solo nel 2017 sono iniziati i lavori di ristrutturazioni di alcuni degli edifici che componevano gli ambienti di lavoro del borgo minerario (Pozzo Podestà, Laveria, Officine) ed è iniziato un percorso di valorizzazione del borgo e degli impianti dismessi circa sessant’anni fa. 

👉 Il piombo argentifero ha dato il nome a questo tratto di costa nel comune di Sassari e a poca distanza da Alghero. Qui, infatti, venivano estratti minerali di piombo e zinco ricchi di argento da cui il nome del territorio, fino agli anni ’60 quando l’estrazione non fu più economicamente sostenibile. 

🏛 Oggi all’Argentiera è rimasto il vecchio borgo minerario, solo parzialmente abitato, con fabbriche, case ed edifici pubblici. Tutto il resto è diventato un museo minerario a cielo aperto dove è possibile scoprire sia l’antica lavorazione dei minerali che la vita nel borgo.

Complimenti a @stefaniaporcheddu per questo ritratto carico d’emozione! 😍

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