Giovani sardi a Rivoli, fra progettualità e senso di appartenenza

Sabato 13 e domenica 14 maggio a Rivoli, nella sede del circolo Quattro Mori, si è tenuto l’incontro “Associazionismo 2.0: nuove tecniche di progettazione”, organizzato dal Coordinamento Nazionale Giovani FASI. Un’iniziativa che intende promuovere intense relazioni tra i giovani membri dei circoli, maggiore conoscenza tra persone, culture e luoghi in cui le nostre associazioni sono radicate, nonché favorire l’apprendimento di competenze specifiche funzionali alle capacità organizzative e comunicative dei gruppi in rete, e dunque, di fatto, a rendere proficua la nostra attività sul territorio.  

L’incontro, aperto a tutti i giovani rappresentanti delle associazioni sarde FASI delle circoscrizioni Nord-Ovest e Centro-Nord, è stato organizzato in due distinte fasi, una prettamente formativa e un’altra legata alle idee progettuali da realizzare nel corso dell’anno all’interno delle circoscrizioni.

Nel corso della prima, prettamente formativa, grazie agli interventi di esperti del settore, sono state approfondite tematiche legate alle tecniche dello storytelling, ribadendo l’importanza per le associazioni di costruire una narrazione accattivante, capace di attrarre interesse e suscitare curiosità in base alla propria specifica identità e mission. Inoltre, largo spazio è stato dedicato alle nuove tecniche di progettazione, come il funzionamento e l’impiego del Business Model Canvas, poi applicato nel corso di una simulazione progettuale. Infine sono stati approfonditi gli aspetti normativi e relazionali legati ai rapporti fra enti associativi e pubbliche amministrazioni, quali le richieste ufficiali di partnership e patrocini.

La seconda fase è stata dedicata alla progettazione ed alla programmazione per la circoscrizione Nord Ovest. Dall’attività di gruppo è emersa un’idea progettuale per uno studio sulla diffusione e l’utilizzo della lingua sarda tra gli emigrati, tanto all’interno dei circoli, quanto nelle famiglie, con l’ambizione di valutare lo “stato di salute” della nostra lingua madre al di fuori dell’Isola.

In questo e in tanti altri ambiti i giovani emigrati sardi lavoreranno nei prossimi mesi all’interno del movimento.

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