Intervista ai vincitori del concorso “No photo reposare 2019”

In uno dei tanti incontri dei giovani delle associazioni dei sardi presenti in Italia è venuta fuori l’idea di dare vita ad un concorso fotografico incentrato sulla nostra isola. Ci piaceva l’idea di coinvolgere chiunque avesse scattato una foto particolare che descrivesse la Sardegna in tutta la sua bellezza durante una delle quattro stagioni.

Tra un passaparola e l’altro, il concorso è arrivato immediatamente all’orecchio di tanti sardi che hanno dato libero sfogo alla propria fantasia. Poco dopo, tanti scatti meravigliosi hanno invaso la nostra mail. La scelta dei giudici non è stata semplice ma alla fine sono stati individuati i cinque vincitori che abbiamo avuto l’onore di conoscere e intervistare durante l’inaugurazione della mostra fotografica composta dalle migliori 21 foto e che si è tenuta nel “Circolo Eleonora D’arborea” a Padova. Veronica Carta li ha intervistati per noi.

“Finestra sui tacchi” di Giovanna Maria Fara, vincitrice della sezione autunno. 

“Mi trovavo a Gairo e per me fu una scoperta vera e propria questo paese fantasma. La motivazione che mi ha condotto a quella finestra fu una semplice gita scolastica; essendo insegnante, avevo il piacere di far conoscere ai miei alunni il paese natale di Maria Lai. Fui improvvisamente affascinata dalla bellezza di quella finestra che affacciava sul mondo.            Mi fece tornare in mente il colle di Leopardi. Per me la finestra è un varco che stabilisce “un dentro e un fuori”. Oltre alla finestra si può vedere un paesaggio reale o immaginario perché al di là della finestra, noi proiettiamo anche il paesaggio che abbiamo dentro di noi. Essendo stata attirata dai colori del muro che richiamava l’autunno sono stata ispirata per scattare la foto”.

“S’omadori” di Davide Corda, vincitore della sezione inverno

“Mi trovavo ad una manifestazione dove erano presenti i Fui Janna Morti di Escalaplano. Durante la partenza del gruppo, ho notato la bellezza degli occhi di un ragazzo, il suo sguardo penetrante spiccava imponente dal costume che copriva una parte del volto. Sarebbe stato impossibile non notarlo. La mia impressione riguardo a quello sguardo fu bellezza e introspezione. Gli chiesi di posare per me con una mano sul volto lasciando l’occhio scoperto. La mia idea era quella di trasmettere qualcosa che non necessiti di essere descritta e con la vittoria del concorso penso di esserci riuscito”.

“Astral Window” di Mauro Mendula, vincitore della sezione primavera

“Eravamo a Cala Luna e durante un’escursione decidemmo di fermarci tutta la notte per non perdere neanche un singolo minuto di tanta bellezza. Era una fresca notte di aprile, il cielo era limpido e cristallino. Eravamo talmente estasiati che abbiamo deciso di non dormire. E’ stato bellissimo ammirare il passaggio dalla notte stellata all’arrivo dell’alba. La foto ritrae il mio amico, l’ho scattata con l’intenzione di far vedere la proporzione e la grandezza di Cala Luna rispetto alla figura umana. Immortalandola ho immaginato che fosse una finestra rivolta al cielo. Anche le fioche luci del paese sembravano non voler disturbare tanta maestosità e bellezza”.

“Ardia di San Costantino” di Giuseppe Tamponi, vincitore della sezione estate

“Mi trovavo a Sedilo, un paese in provincia di Oristano, in attesa della ripartenza per la corsa finale verso il santuario durante la tappa delle “pandele” e dei cavalieri. Mi ero posizionato nei pressi di “sa muredda” per poter assistere all’arrivo delle corse e della ripartenza e sono riuscito ad immortalare esattamente quello che volevo. La medesima foto fu scattata qualche anno fa, ed è stato ancora più emozionante vincere grazie ad essa, questo mi ha permesso di rivivere tantissimi ricordi.

“Donna sarda” di Elisa Boe, vincitrice della sezione web

“Era una fresca giornata di maggio, a poco a poco arrivavano i raggi del sole. Mi trovavo alla cavalcata sarda di Sassari. Notai subito una splendida ragazza che indossava il costume della vedova di Sennori. Non ho potuto fare a meno di avvicinarmi a lei per scattare la foto. Ero rimasta molto colpita dal fatto che ogni tanto chiudesse gli occhi per essere baciata dai raggi del sole di quella fresca giornata. Riuscii a cogliere l’attimo in cui chiuse di nuovo gli occhi in tutta la sua raffinatezza ed eleganza”.

Veronica Carta

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